Le cave di "marmo" del Monte Giovo, nei pressi dell'abitato di Castione, sono rinomate già dal Cinquecento sia per la raffinatezza dei marmi che per l'abilità scultorea degli scalpellini locali. La roccia che vi si estraeva era, ed è rimasta nei secoli, il cosiddetto Giallo di Mori (per i geologi si tratta dell'Oolite di S. Vigilio) nella variante nota come Giallo di Castione. Fin da allora erano noti i fossili che si trovano numerosi negli strati più alti che ricoprono il più pregiato "Marmo"; si tratta di rocce risalenti al Giurassico medio-superiore ricche soprattutto di Ammoniti. Fin da allora i cavatori chiamavano infatti tali strati fossiliferi come "corso delle bisse", interpretando le forme circolari dei cefalopodi fossili come dei serpenti arrotolati rimasti intrappolati nella roccia.
Biostratigrafia tratta da [Sarti1993].
Nella zona del monte Giovo i terreni più antichi risalgono ai calcari Grigi del Lias (per la precisione alla parte sommitale, cioè al membro di Rotzo). Sopra questi si trova la formazione dell'Oolite di S. Vigilio e quindi, quello che più interessa ai collezionisti, il Rosso Ammonitico Veronese, qui presente in forma estremamente compatta e lacunosa per uno spessore di circa 2 metri. La successione stratigrafica del Giurassico qui brevemente descritta e riportata nello schema sopra, è messa bene in luce nelle Cave di Castione lungo la strada che collega il paese omonimo a Brentonico.
Nei pressi della chiesetta di Castione (sotto il bivio per Brentonico) sono ben visibili le creste che caratterizzano la sommità dell'Oolite di S.Vigilio. E' qui che si trova il primo passaggio di Hard Ground (nella successione ve ne sono ben due) tra "Giallo di Mori" e Rosso Ammonitico Veronese. Come già detto, in questa zona il Rosso Ammonitico è particolarmente compresso e lacunoso, mancando tutti i periodi tra l'oolite di S.Vigilio e l'Oxfordiano che costituisce i primi 20 cm all'interno degli avvallamenti (in pratica compresso tra i due hard ground) ed i 20 cm superiori. Questa prima parte del Rosso Ammonitico è seguita da circa 100 cm del Kimmeridgiano e quindi una sessantina di cm terminali del Titoniano (si veda schema stratigrafico). Gli strati più ricchi di fossili sono rappresentati dai primi 40 cm riconducibili quindi all'Oxfordiano, salendo il numero degli esemplari e delle specie dimnuisce nel Kimmeridgiano. Si tratta principalmente di Ammoniti caratterizzate da un guscio molto ben conservato, ma solo per la metà inferiore a causa di fenomeni di subsoluzione.
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Su di un lato della cava di mezzo, in passato è stata rinvenuta anche una lente di roccia compatta a grana particolarmente fine, caratterizzata da una ricchissima fauna di dimensioni ridotte (mai superiori al centimetro) contenente ammoniti, denti di squali, ryncholiti, aptyci, ???, ecc...
Bibliografia